
Lettera Aperta al Dott. Gabriele La Piana,
Lettera Aperta al Dott. Gabriele La Piana.
Caro Gabriele,
ieri ( 11 Ottobre 2017) abbiamo partecipato ad una riunione, quella
del tavolo di contrattazione, che io personalmente giudico molto ma
proprio molto importante ed interessante.
Dico subito che, come sai, ho manifestato perplessità che un
contrattista, cioè una figura esterna al comune, cioè persona con
contratto a tempo determinato e dipendente regionale, potesse
assumere l’incarico così come definito nell’atto deliberativo: perché
non dipendente dell’ente.
Ma questo ovviamente esula dalle nostre competenze, anche perché sono altri i soggetti che si stanno assumendo la responsabilità, dal Segretario Generale al Sig. Sindaco.
Detto questo, ti avevamo fatto i complimenti per l’assunzione del tuo incarico che adesso rinnovo pubblicamente.
Ieri ho avuto modo di apprezzare la tua onesta intellettuale , un giusto servitore dello stato, onesto e preparato. Ieri, nell’ambito della discussione, hai avuto modo di affermare che : “ La produttività spetta non perché si fa parte di categorie C o D , MA SPETTA COME RICONOSCIMENTO AGGINTIVO del proprio carico di lavoro. “ Durante la riunione ho sottolineato più volte questo passaggio , spero da subito sia riportato nella stesura del verbale.
Ecco ritengo questa tua affermazione il riconoscimento politico – culturale condotto dal nostro sindacato all’interno del comune, tra i dipendenti. Abbiamo più volte denunziato lo stato di connivenza tra le OO.SS. e l’amministrazione, perché, diciamocelo con sincera franchezza, questo stato di cose garantisce privilegi ad alcuni e serenità ad altri. Prassi consolidate negli anni , con una differenza rispetto al passato , oggi non si riconoscono le figure emergenti e i nuovi soggetti.
Anzi ho ancora presente lo sforzo fatto per cercare di promuove una discussione sul ruolo dell’ente locale e sul ruolo dei dipendenti con la convocazione di un consiglio comunale straordinario. Una straordinaria mobilitazione da parte di tutte le opposizioni. Un consiglio che ha sancito una profonda svolta , di cui oggi respiriamo alcuni cambiamenti. Ebbene come si rispose a questa sollecitudine? L’assessore mi disse che ero ignorate e si apri la caccia alle streghe. Altro che soggetti di cambiamento, poverini, cristiani patetici.
Ecco adesso mi chiedo: questo modo di fare quali benefici ha portato all’ente? Siamo soddisfatti dei livelli di produttività raggiunti? Del rapporto tra ente e cittadini? Della qualità dei servizi erogati? Domande che meritano risposte.
In questo quadro si inserisce anche qui la discussione che abbiamo fatto sulla P.E.O. “ Progressione economica orizzontale” si sancisce finalmente che saranno tutti a potere accedere a questo istituto. Questo risultato, se confermato , può chiudere il passato ma diventa necessario avviare da subito un confronto per definire intanto l’applicazione corretta delle norme e dei contratti. Ieri abbiamo raccolto un’ istanza che in tanti ci avevano chiesto: allargare la platea dei soggetti beneficiari del provvedimento.
Ieri abbiamo assistito a un po’ di tutto. Agguati sull’ammontare del tetto complessivo del fondo. RSU che, abusando del proprio ruolo, cercavano vendette verso alcuni dirigenti, altri che volevano aprire processi . Il tuo ruolo è stato importante , con la tua calma sei riuscito a gestire una riunione complicata, molto complicata. Non sono mai stato amante dei processi di spettacolo. Ieri abbiamo difeso con forza la dirigente, perché vanno rispettate sempre le libertà di pensiero.
Ecco , Gabriele , adesso mi aspetto che tu sia consequenziale, aspetto e ti chiedo di convocare un tavolo tecnico per discutere del contratto integrativo, del mansionario e delle regole per gli istituti come responsabilità, produttività, peo, maneggio danaro ecc.….. una discussione che deve partire dalla necessità di ammodernare gli uffici e dare con efficienza servizi ai cittadini.
Nel rinnovarti i miei personali e sinceri auguri
Ti inoltro un caloroso abbraccio.
Aldo Antonino Infuso
Segretario Nazionale CSL Roma
Segretario Provinciale FAPI PALERMO
AFFILIATI dicap enti locali.

Dichiarazione di Aldo Antonino Infuso
Segretario provinciale FAPI
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Da alcuni giorni, da diversi lavoratori, ci arrivava notizia di diverse circolari o accattivanti lettere con cui, prima VIII
divisione LL.PP e poi addirittura il Sindaco in persona, avanzavano richieste ai dipendenti sui pagamenti della TARI
2015 – 2016. Per evitare equivoci, noi siamo perché le tasse giuste vengano pagate, la cosa che ci ha lasciato
perplessi i metodi seguiti, con le velate e non troppo velate minacce , ho paghi o ti blocco lo stipendio, tra l’altro ci
risulta con il parere contrario degli uffici comunali. Le bizzarrie di questa amministrazione non sono nuove,
ricordiamo la richiesta ho mi dai il tuo conto corrente o non ti dò i mastelli, a tutela del diritto e della dignità dei lavoratori abbiamo richiesto un parere legale su tutta questa materia che pubblichiamo e rendiamo pubblico, oggi senza commenti. Con la pubblicazione di questo documento vogliamo tranquillizzare i lavoratori dipendenti che nulla è dovuto né il 5 né il 6 di Novembre a questi signori. Come sempre il nostro Sindacato sta dalla parte del diritto e dei lavoratori. Invitiamo le forze politiche e sociali ad iniziare dai consiglieri comunali ad avviare con determinazione una azione per chiedere il ritiro di tutte queste comunicazioni e richiedere la pubblicazione di questo fantomatico REGOLAMENTO.
FT. ALDO ANTONINO INFUSO
SEGRETARIO PROVINCIALE FAPI PALERMO
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BAGHERIA: ATTI ILLEGITTIMI E DISCRIMINATORI


Pensioni, al via il cumulo gratuito:
come funziona e come fare per ottenerlo Il ministero del
Lavoro ha dato il via libera alla
circolare dell’Inps del 4 ottobre,
con cui l’istituto previdenziale dà
l’ok al cumulo gratuito delle
pensioni. La legge esisteva già, ma
ci sono voluti 10 mesi per renderla
operativa.
Arriva finalmente dopo mesi di attesa la circolare dell'Inps che autorizza il cumulo gratuito delle pensioni. Nella legge di Bilancio 2017 è stata inserita una norma che consente ai professionisti che hanno pagato i contributi in diverse casse (anche enti diversi dall'Inps) di sommare gli importi ai fini pensionistici, anche se in nessuna delle gestioni sono stati maturati i requisiti contributivi richiesti. Ma per rendere operativa questa legge bisognava attendere l'autorizzazione dell'Inps. Autorizzazione che è arrivata il 4 ottobre: il ministero del Lavoro ha dato poi il via libera all'istituto previdenziale.
È sempre stato possibile cumulare le pensioni di casse diverse, ma fino ad ora quest'operazione era a pagamento. Ora i soldi in più li mette lo Stato. Quindi per quelli che hanno fatto domanda il cumulo diventa finalmente effettivo. Ci sono voluti però dieci mesi, perché nonostante al legge fosse stata approvata, mancava proprio la circolare dell'Inps e poi l'approvazione del ministero. Il ritardo è stato causato dalle diverse norme che regolano le singole casse, che non coincidono con quelle generali previste per tutti i lavoratori.
Il 9 ottobre il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha comunicato alla Direzione Generale dell'istituto previdenziale il nulla osta al cumulo gratuito.
Con la totalizzazione i vari periodi contributivi vengono conteggiati esclusivamente con il sistema contributivo. Con il cumulo invece chi ha maturato un’anzianità contributiva per la quale ha diritto all’applicazione del sistema retributivo può beneficiarne, per cui è possibile raggiungere una pensione più elevata. Per coloro che hanno già fatto domanda di totalizzazione, e la procedura non è ancora conclusa, possono ritirarla e presentare la domanda di cumulo. Possono richiederlo quindi anche coloro che alla data di pubblicazione della circolare Inps, e quindi all'apertura della fase di invio delle domande, hanno già richiesto la totalizzazione.
Come funziona il cumulo
I professionisti che hanno una contribuzione mista dovuta a carriere discontinue potranno sommare i contributi versati nelle diverse gestione previdenziali, ovvero Inps e casse di categoria, a costo zero. La nuova norma, ed è questa una delle novità, consente anche di andare in pensione anticipatamente, cioè con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e con 41 anni e 10 mesi per le donne, a prescindere dall’età.
Ogni cassa verserà la propria quota di pensione, ma al pensionato arriverà in un unico assegno. Il cumulo viene attivato attraverso una richiesta dell'interessato presso l'ente previdenziale dove risulta accreditata l'ultima contribuzione; quest'ultimo farà domanda anche presso gli altri enti dove il lavoratore ha dichiarato di possedere ulteriore contribuzione.
I REQUISITI PER OTTENERE IL REI
Potranno ricevere il reddito di inclusione sociale i cittadini italiani e comunitari. Potranno accedervi anche i cittadini stranieri con permesso di soggiorno e i titolari di protezione internazionale (ad esempio asilo politico) residenti in Italia da più di due anni.
L’assegnazione del sussidio dipenderà dall’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) e dall’indice della situazione reddituale (ISR). Ma anche dal patrimonio mobiliare e immobiliare.
L’indice della situazione reddituale definisce quello che è il reddito realmente a disposizione delle famiglie per far fronte alle spese di tutti i giorni. Rispetto all’ISEE, per calcolare l’ISR vengono sottratte le spese per l’affitto o le spese condominiali.
L’utilizzo di questo secondo criterio ha lo scopo di non escludere le famiglie che versano in stato di povertà ma che hanno la prima casa di proprietà. Purché non abbiano altri immobili che producano reddito.
In particolare, l’indicatore ISEE deve essere pari o inferiore a 6mila euro, e l’ISR deve essere pari o inferiore a 3mila euro.
Vi sono poi dei vincoli patrimoniali. Il patrimonio immobiliare, esclusa la casa di proprietà, non deve superare i 20mila euro. E il patrimonio mobiliare (conti correnti bancari o postali; certificati di depositi e credito, buoni fruttiferi e assimilati; azioni e obbligazioni) non deve superare i 10mila euro. Ma la soglia massima per il patrimonio immobiliare si riduce a 6mila euro per i nuclei familiari composti da una persona e a 8mila per quelli composti da due persone.
Come abbiamo visto in precedenza, altra condizione per ottenere il reddito di integrazione sociale è l’impegno del richiedente a sottoscrivere un progetto personalizzato volto a uscire dalla situazione di difficoltà.
Il Rei non verrà concesso se nei due anni che hanno preceduto la domanda se un familiare del richiedente ha acquistato auto, moto o barche.
I requisiti economici dovranno essere presenti tutti congiuntamente.